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Miniera di Predoi
Avventura in galleria
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Il fascino delle miniere

Vivere la storia mineraria come un’ avventura

LA STORIA DELLA MINIERA DI PREDOI

Tanti indizi lasciano supporre che già in tempi remoti a Predoi venne strato il rame. Vari ritrovamenti archeologici, ma soprattutto il ritrovamento nelle vicinanze di Brunico di un’ascia di bronzo datata ca. 1300 a. Chr. Portano in questa direzione.
Prove certe di un’attività mineraria risalgono tuttavia solo fino al 15. secolo. Il Conte del Tirolo Federico IV. (1406 – 1436) era in aperto conflitto con la nobiltà. Nella lotta per la Settequerce in Val d’Adige vennero impiegati due cannoni; questi due artefatti furono opera del famoso fondatore Mastro Christoph di Innsbruck, fusioni fatte nel 1426 su ordine del suddetto Conte. Dagli atti risulta che le fusioni dei cannoni furono fatte con rame della Val d’Aora (Predoi).
Cinquant’anni dopo, nel 1479 le miniere di Predoi vennero chiuse su ordine dell’arciduca Sigismondo del Tirolo. Ma già nel 1490 le attività estrattive vennero riprese. Questa chiusura temporanea fù voluta dai proprietari della miniera di “Schwaz” perché il rame estratto dalla Val d’Aora rappresentò per la sua buona pulitá una forte concorrenza.
Verso la fine del 15. secolo risultano documentati i primi nomi dei proprietari. Dal 1504 le miniere passarono parzialmente in proprietà dei Baroni di Monguelfo. Finché il Barone Karl von Welsberg acquistò nel 1560, la totalità delle quote.
Susseguentemente la miniera venne ereditata dalla stirpe Wolkenstein-Rodengo che rimasero proprietari unici per tre generazioni. Nel 1676 alcuni componenti della famiglia di commercianti Wenzel di Brunico ed il proprietario della miniera di Schwaz Georg Tannauer rilevarono la miniera in parti uguali. Tutt’e due famiglie vennero datate ben presto di un titolo nobiliare: i Wenzel come Baroni di Sternbach, ed i Tannauer come Conti di Tannenberg. Questa situazione rimase stabile finché nel 1848 la linea dei Conti di Tannenberg si estinse e le loro quote e diritti di estrazione vennero ereditati dai conti di Enzenberg, che ben presto, a partire dal 1885, furono proprietari unici di tutta la miniera. L’arricchimento del rame e la produzione della carbonella necessaria per quest’operazione vennero fatti fino al 1550 direttamente a Predoi. Il disboscamento radicale portò con sé un constante pericolo di slavine e smottamenti, di conseguenza la fusione del rame venne spostata verso l’esterno della valle: a San Pietro, San Giovanni e Cadipietra. Nel 1757 risulta attiva solamente la fonderia di Arzbach. Nell’anno 1878 distrutto durante un’alluvione e si costruì una nuova fonderia a Predoi. Le rovine di quest’ultima sono visibili ancora oggi.


LA MINIERA DI PREDOI

Le giacenze minerarie di Predoi si estendono lungo il lato sinistro della valle, dallo sboccamento a 2000 m di altura, per 550 m verticalmente verso l’interno della montagna. La percentuale del rame racchiuso nel minerale, diminuì costantemente nell’arco degli anni d’estrazione, come dimostrano le annotazioni negli archivi. Sempre più minerale doveva essere arricchito per produrre la stessa quantità di rame. Il rame di Predoi era molto duttile adatto per la produzione di fili di rame, soprattutto di quei fili ricoperti susseguentemente con oro, argento od ottone usati per la decorazione di livree, bordure, e ricami di ogni genere. Ma anche per la produzione dell’ottone il rame di Predoi era molto richiesto La via della scesa verso lo sboccamento ci porta nel passato, agli albori dell’estrazione mineraria. Dallo sboccamento in cima, fino all’ultima galleria verso Valle (Galleria S. Ignazio) troviamo 7 importanti gallerie, che seguendo la vena mineraria, diventano sempre più lunghe e recenti. Ad esclusione della galleria di S. Ignazio, la più lunga e recente, tutte le gallerie sono state scavate in un minuzioso e faticosissimo lavoro manuale.
Considerando che l’acqua filtra attraverso la montagna e porta con se minuscole particelle di metallo dal 1561 si recupera queste ultime adoperando il metodo “rame di cementazioni”. Questo metodo prevede la raccolta di quest’acqua in un condotto di legno rivestito con lastre di ferro che, per una reazione chimica trattengono il rame presente nell’acqua. Si deposita una fanghiglia con un contenuto di rame che raggiunge il 70%.

La galleria dimostrativa
Il viaggio con il trenino dei minatori lungo la galleria S. Ignazio e la visita della Galleria 6, sita a ca. 6 metri sotto la galleria trasmettono al visitatore un idea sul lavoro pesante e pieno di pericoli dei minatori. Mediante delle rappresentazioni figurative è possibile vedere le diverse tecniche di lavoro nell’arco dei secoli. Inoltre si attraversa una vena mineraria che non è stata sfruttata fino all’esaurimento. Tutto questo fa sì che la visita della galleria dimostrativa rappresenti un’avventura per piccoli e grandi. Colori e sensazioni si fondono e proiettano il visitatore in un mondo diverso affascinante.


IL MUSEO MINERARIO DI CADIPIETRA
Tel. 0474 651043

Nel granaio, il deposito dei viveri della miniera, dall’autunno 2000 si trova il museo minerario di Cadipietra. Al centro delle rappresentazioni di questo museo si trova la grande raccolta di cimeli ed oggetti inerenti alla vita ed il lavoro dei minatori della famiglia Enzenberg. Pregevoli modelli lignei delle strutture della miniera, dipinte e carte delle gallerie finemente decorate, rivivere secoli e secoli di storia mineraria.
I visitatori già nell’entrata vengono a confronto con il minerale di rame della Val’Aurina. Fotografie, oggetti d’arte e Video con i racconti degli ultimi minatori fanno parte di questa esposizione. Le presentazioni adoperano le moderne tecnologie che facilitano specialmente per i visitatori più giovani l’apprendimento delle tematiche. Il contenuto del museo racchiude quattro aree con i rispettivi temi.

Sulle Tracce del minerale
Iniziando con la situazione originaria a Predoi il visitatore può seguire i vari passi del lavoro d’estrazione. Chi volesse approfondire l’argomento ha la possibilità di consultare appositi programmi multimediali. Una serie di fotografie rappresentano scene dai diversi contenuti. Diverso materiale a riguardo in apposite vetrine.

Minatori e proprietari
In questo ambito vengono rappresentate le condizioni marginali inerenti alla miniera. Raccontano la vita dei minatori, i loro privilegi, le loro paghe, il loro credo, del ruolo della donna, di quello dei proprietari. Diverse stazioni audio fanno sentire al visitatore le voci originali delle donne di Predoi che lavorano al chiacchierino o la preghiera dei minatori in quattro diverse lingue.

Il rame
Qui si vede l’arricchimento e la fusione del minerale, le problematiche ambientali vengono rappresentate in eguale modo all’importanza economica; la miniera per la valle significava contemporaneamente il bene e il male. Anche qui le varie tematiche sono rappresentante su tabelloni estraibili ed in apposite vetrine.

La camera dei miracoli virtuali
Originariamente tutti i modelli e gli oggetti erano conservati nella camera dei modelli nella residenza di “Gassegg”. Con l’apertura del museo il tutto venne trasportato nel Granaio. Per i visitatori questa camera dei modelli è accessibile virtualmente. La workstation (camera dei miracoli virtuali) rende possibile lo spostamento dei vari modelli con un semplice click con il mouse, animarli e conoscere la loro funzione.


PERCORSO DIDATTICO

Il percorso inizia presso la galleria più bassa della miniera di Predoi, la Galleria S. Ignazio a 1500 metri d’altezza. Da lì sentiero sale fino all’entrata della Galleria di S. Nicolò. Siccome la galleria fu danneggiata più di una volta da slavine, si eresse un muro di sassi come protezione dell’entrata. Il percorso didattico costeggia questo imponente muro e prosegue poi parallelamente ad un rivolo che portava le sue acque fino alle macine. Continuando si giunge all’entrata della Galleria S. Christoforo. Presso l’entrata di questa galleria di trovarono impianti di sorteggio, di macina e di lavaggio, che servirono per separare il metallo dalla roccia. Adiacente a queste strutture si trovava anche una fucina da fabbro. Si continua superando 500 metri di dislivello fino alla Galleria di S. Giovanni. Qui so trovano diverse entrate come per esempio quelle gallerie S. Marx e di S. Sebastiano. Questa zona d’estrazione è più vecchia di quelle sottostanti e siccome in quei giorni i diritti d’estrazione erano nelle mani di diversi proprietari ognuno di questi cercò una via per giungere al filone giusto. Sulla sinistra del percorso si apre la Galleria di S. Giorgio. Le rovine qui presenti sono quel che rimane della struttura di S. Jiacopo all’entrata della Galleria omonima.
Tante entrate e gallerie sono crollate da tempo ma si presuppone che già nell’età del bronzo si fecero i primi tentativi d’estrazione. La galleria più alta è la così detta fossa di S. Guglielmo. Qui la vena esce alla luce del sole e qui probabilmente si trovarono i giacimenti di rame che con l’andare del tempo portarono all’attività della miniera. Il paesaggio romantico e molto frastagliato fra le rovine di Jacopo e la Galleria di S. Guglielmo si formò nel 18. secolo quando si tentò di estrarre il rame con l’aiuto della polvere da sparo. Il percorso didattico termina presso il “Rötkreuz” a 2080 metri di altitudine.

SPELEOTERAPIA

Cure salubri per le vie respiratorie nella galleria
È risaputo che soggiorni di climoterapia al mare o in montagna provoca effetti benefici. Relativamente nuova è invece la consapevolezza di effetti benefici contro malattie croniche delle vie respiratorie dopo una permanenza mirata in caverna o nelle gallerie di vecchie miniere. Questa forma di terapia ha come base uno speciale microclima che ha come caratteristica un’assoluta costanza ed un altissimo tasso di purezza dell’aria. Le ricerche fatte in caverne e gallerie hanno provato che questa situazione rappresenta le condizione bioclimatiche ideali per la salute dell’uomo. Nelle gallerie terapeutiche ufficialmente provate regna una quasi assoluta mancanza di germi allergeni e di polvere. Presupposti sono una temperatura bassa e costante una leggera corrente d’aria finimente filtrata che garantisce l’eliminazione di particelle dannose.
Queste terapie nella galleria sono particolarmente indicata per persone con Ama bronchiale, Bronchiti croniche, sinusiti croniche e raffreddore da fieno.
La percentuale di allergie e di malattie delle vie respiratorie è in costante aumento, specialmente nei paesi industrializzati. Tanti portatori di questi disturbi sono alla ricerca di vie terapeutiche alternative. Possono trovarle nella nuova galleria di terapia climatica nella miniera di Predoi.
La permanenza di ca. 2 ore giornalmente per un periodo di 3 settimane nella galleria priva di allergeni e di polvere di Predoi, porta ad un sensibile benessere generale ed in alcuni casi, specialmente nei bambini ad un guarigione completa. In concomitanza alla purezza dell’aria partecipa al processo di guarigione anche la benefica e rilassante atmosfera nella galleria climatica. La climoterapia nella galleria va inteso come preziosissima componente nel concetto terapeutico generale di malattie come asma bronchiale, allergie e malattie croniche delle vie respiratorie.
La cura nella galleria si effettua sotto stretta sorveglianza di un medico e viene attuata individualmente, secondo le necessità personali.

La galleria climatica
Una parte della Galleria S. Ignazio è stata modificata con grande impegno tecnico in galleria per terapia asmatica. La galleria si trova ca. 1500 m all’interno della montagna e ca. 500 metri sotto la terra. Il tasso di umidità dell’aria e di ca. 95%, la temperatura costante di ca. 8 gradi. La stazione terapeutica è raggiungibile con il trenino dei minatori.
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